Da "La Repubblica" di giovedì 13 marzo 1997

BLISSETT, FANTOMAS DELLE BEFFE

Davanti al giudice la banda degli scherzi contro giornali e televisione

Oggi il processo a Roma. Enrico Brizzi, Carlo Freccero, Alberto Abruzzese firmano un appello a favore degli imputati

 

di LOREDANA LIPPERINI

ROMA - Chi è Luther Blissett? Non si sa, però oggi subirà il suo primo processo. Chi è Luther Blissett? Non si sa, però da due anni a questa parte semina il panico nelle redazioni di giornali e televisione inondandole di notizie false. Chi è Luther Blissett? Il modo più semplice per capirlo è rivedersi un vecchio film di Kubrick, Spartacus: e fermare il videoregistratore sulla scena in cui tutti gli schiavi sconfitti si alzano in piedi dichiarando di essere Spartacus, rendendo così impossibile l'identificazione del loro capo. Qualcosa del genere è accaduto a Roma, in una notte di giugno di due anni fa, quando un gruppo di sbigottiti poliziotti ha scoperto che i venti ragazzi che avevano fermato (viaggiavano sul 30 notturno senza biglietto) dicevano di chiamarsi tutti allo stesso modo: Luther Blissett. Quello che le forze dell'ordine non sapevano di aver interrotto una "deriva psicogeografica", una sorta di vagabondaggio urbano che prima di Blissett praticavano le avanguardie artistiche del Novecento. Non potendo denunciare i Blissett per deriva aggravata, ne hanno rinviati a giudizio quattro per adunata sediziosa, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Dai capi di imputazione del processo che si apre oggi a Roma manca quello per cui Luther Blissett è famoso, la truffa ai danni degli organi di informazione.
Non manca, invece, la solidarietà degli intellettuali che hanno firmato un appello in loro favore: Enrico Brizzi, Alberto Abruzzese, il direttore di RaiDue Carlo Freccero (che da prima della sua nomina medita di portare Blissett sul piccolo schermo). Più un'altra star internazionale dell'anonimato come il subcomandante Marcos: in un libro, i due si sono anche intervistati a vicenda. Peccato che il libro, uscito un anno fa da Mondadori, fosse l'ennesimo falso di Luther Blissett.

 


L'INTERVISTA

"ECCOCI: SIAMO SPETTRI PER TORMENTARVI IL SONNO"

Parla uno dei 40 che si celano dietro la siglia: "Così spiazziamo la stampa"

 

ROMA - Si presenta come Luther Blissett e fa un'entrata da primadonna. È un transessuale alto, con i capelli biondissimi corti e una casacca trasparente sul busto prosperoso. Alla prima conferenza stampa, a Roma, legge quattro cartelle dattiloscritte e non risponde a nessuna domanda. Risponde invece un'altra delle "personalità" che si nascondono dietro il nome collettivo. Al telefono, da una città del nord, voce giovane e battuta pronta.

 

LEI DICE DI CHIAMARSI LUTHER BLISSETT. NON È IL SOLO. VUOLE SPIEGARCI, ALLORA, CHI È REALMENTE LUTHER BLISSETT?

Blissett è uno spettro che tormenta i sonni degli operatori dell'informazione. Uso non casualmente la parola spettro: chiunque può scegliere di chiamarsi Luther Blissett, e chiunque abbia usato anche una sola volta il suo nome è a pieno titolo Luther Blissett. Per questo motivo, tutte le azioni compiute sotto questa sigla sono azioni di Blissett. L'unico individuo in carne e ossa che è stato registrato come Luther Blissett è un calciatore del Watford Football Class [ovviamente è il Watford Football *Class*, N.d.LB.], di cui è presidente Elton John.

PERCHÉ 400 PERSONE IN TUTTA ITALIA DECIDONO DI ADOTTARE LO STESSO NOME?

Per rivalutare il mito presso la cultura di sinistra, sottraendolo all'uso, marcatamente di destra, che ne è stato fatto fino a oggi. La forma culturale del mito, oggi, ci è indispensabile. E il mito che stiamo creando è quello di Luther Blissett e delle sue imprese. Le faccio un esempio: molti secoli fa, i contadini sassoni si ribellarono ai nobili normanni che avevano sottratto loro le terre. Idearono e portarono a termine numerose azioni; i cantastorie le attribuirono a un unico personaggio: Robin Hood.

E I VOSTRI AVVERSARI SONO I GIORNALI?

No. I giornali sono fra i tanti bersagli di Blissett. Ma non li consideriamo avversari veri e propri. Diciamo che intendiamo farci mangiare dai mass-media rimanendo indigesti. La nostra intenzione è dimostrare che gli organi d'informazione possono essere spiazzati. Veniamo da vent'anni di critica radicale imperniati sul concetto di impotenza. Pensatori come Debord e Baudrillard non hanno fatto che ripetere che non si può far nulla. Noi diciamo il contrario: tutto si può fare.

MA IN QUESTO MODO SEMINATE CONFUSIONE: COME SI FA A DISTINGUERE FRA NOTIZIA VERA E NOTIZIA FALSA?

La confusione è preesistente a noi. Vero e falso sono già indistinguibili nell'informazione.

QUANDO È NATO IL PROGETTO LUTHER BLISSETT?

Nei primi anni Novanta, tra l'Italia e l'Inghilterra. La prima apparizione di Blissett in Italia è avvenuta nell'estate del 1994, all'interno della rete telematica Cybernet.

È POSSIBILE UN IDENTIKIT DEI BLISSETT ITALIANI?

Naturalmente no, dal momento che Blissett è un nome liberamente adottabile da chiunque e che anche la sua fotografia è un assemblaggio di venti immagini diverse. Posso dire che molti sono transfughi di Avanguardia Operaia [Orripilante! Io nell'intervista avevo parlato di "area dell'autonomia operaia", non di un giurassico partitino trotzko-maoista! N.d.LB.], movimento anarchico, centri sociali. Ma l'età è indefinibile: si va dai cinquantenni ai teenagers.

LUTHER BLISSETT È DESTINATO A MORIRE?

Il progetto è quello di continuare per un po', tesaurizzare l'esperienza e poi passare ad altro. Il 31 dicembre 1999, ultimo giorno del millennio, Blissett potrebbe morire e trasformarsi in qualcos'altro. Ma non è detto.