"Q"

la bagarre

 

Il comunicato "Ennesima figura barbina di Panorama" ha ottenuto l'effetto desiderato: la rivista di Segregate ha temuto di essere caduta nell'ennesima trappola, ha fatto dietro-front a numero già impaginato e ha tolto ogni riferimento para-sbirresco a Bui e Guglielmi, cadendo così nell'ennesima trappola. Come nel judo, la falsa sicurezza dell'avversario è stata usata per metterlo a terra. Sul numero uscito oggi in edicola c'è solo una breve scheda di Pina D'Aria (pesantemente "ritoccata" dalla redazione), in cui non compaiono nomi.
Il pezzo è accompagnato dalla foto di un tizio tatuato a petto nudo con in mano una torcia, di fianco a una parete graffitata. La didascalia recita: "Misteri underground. Una festa di Luther Blisset a Bologna". Nessuno qui ha la minima idea di dove e quando sia stata scattata la foto, che non ha proprio nulla a che vedere con alcuna "festa di Luther Blisset". Ancora una volta, Panorama si riconferma l'organo di informazione più pataccaro e disinformato sul LBP, *da sempre*.
Secondo Alan Westin, la privacy è "il diritto di determinare da sé quando, come e in che misura l'informazione su se stessi sia comunicata ad altri".
Quand'anche Bui e Guglielmi fossero effettivamente gli "autori" del libro (cosa che comunque non corrisponde a verità), il LBP bolognese sceglierà autonomamente quando e come rivelare cosa, senza sovradeterminazioni da parte di digossini mancati.
Ecco il pezzo in questione, seguito da alcuni commenti e da una segnalazione molto più approfondita uscita sul Tuttolibri de La Stampa due settimane or sono. Buona lettura.

 


Panorama, 25/2/99, pag.169, sezione "Società":

ESORDI. Il libro di Luther Blisset [sic]

SEMBRA "IL NOME DELLA ROSA", MA SI LEGGE "Q"

In stile Eco, stampato da Einaudi, esce il romanzo di una sigla movimentista

 

Mistero fitto e spruzzi di veleno avvolgono Q, colossale romanzo storico e d'immaginazione firmato da Luther Blisset [sic] in uscita in primavera per la collana Stile libero Einaudi. Settecento pagine di spy story ambientata nel XVI secolo tra eventi realmente accaduti e documentati: una truffa bancaria sullo sfondo della rivoluzione calvinista con ingredienti politico-religiosi, come la guerra dei contadini e con personaggi come frate Benedetto Fontanini da Mantova, eretico realmente esistito e scomunicato per i suoi scritti sovversivi.
Insomma, una sorta di Nome della rosa in versione underground con un io narrante di forte temperamento ma senza nome. Secondo gli ermetici beninformati, Q "è semplicemente il protagonista mutevole e dividuo, secondo l'accezione nietzeschiana di un sé che si elabora e si perde in continuazione". Impossibile sapere di più: in sintonia con il progetto Luther Blisset [sic], i veri autori stanno nell'ombra e l'editore non si sbottona. Fedeli alla linea anticopyright, gli adepti di Blisset [sic] si divertono a fare rimbalzare ipotesi demenziali sul ponderoso tomo: dietro l'identità multipla ci sarebbe un gruppo di goliardi o un prelato eretico.
E c'è chi azzarda il nome dello stesso Umberto Eco.

(Pina D'Aria)

 


Alcune precisazioni (e domande):

1. Non si tratta di un esordio.
2. Blissett si scrive con due t finali.
3. Quali sarebbero gli "spruzzi di veleno" che avvolgono il romanzo?
4. Q non uscirà a primavera, bensì il 2 marzo.
5. Cos'è la "rivoluzione calvinista"?
6. Benedetto da Mantova non è autore di "scritti sovversivi".
7. Q non è "in stile Eco" e non assomiglia minimamente al Nome della Rosa: la vicenda si svolge quasi tutta all'aria aperta, e dura una trentina d'anni. L'ispirazione più forte ci è venuta da American Taboid di James Ellroy.
8. Q non è l'io narrante, bensì il suo antagonista.
9. Non è vero che era "impossibile saperne di più", come dimostra il pezzo di Tuttolibri riportato di seguito. Per non scatenare omertà e depistaggi bastava un minimo di serietà nell'approccio da parte dei "segugi" di Panorama.
10. L'io narrante cambia identità per sfuggire agli sbirri, non per nietzscheanesimo ante litteram.
11. Blissett non ha mai fatto "rimbalzare" alcuna ipotesi demenziale, e men che meno avrebbe fatto riferimento a qualsivoglia "gruppo di goliardi".

 


Da "Tuttolibri-La Stampa", 25 gennaio 1999

Prossimamente

Un sopravvissuto del '500

"Q" per Stile Libero: romanzo di azione, giallo a tratti mozzafiato, firmato Luther Blisset [sic]

 

Sarà pure un "frullato di tendenze varie" e c'è chi lo paragona più a "una rivista letteraria" che a una collana: lo "Stile libero" einaudiano ha comunque (per statuto) insieme alla imprescindibile "necessità" dell'evento, una certa dose di coraggio. E lo dimostrerà a febbraio, con 650 pagine che affondano nel '500 dell'Europa scissa da quella guerra di religione da cui è nato il mondo moderno e fanno da cornice storica a Q ("Qoelet"? Si e no), romanzo di azione, giallo a tratti mozzafiato, che usa linguaggio secco e sequenze cinematografiche allo scopo di catturare e condurre il lettore ad un magma politico-teologico non da poco, e del quale non si conosce l'autore se non, nomen omen, quello di Luther Blisset [sic], l'ineffabile sigla che vuol dire tutti e nessuno. E Nessuno, a suo modo un Ulisse, sembra esserne per un trentennio di ferro, fuoco, eretici e Chiesa di Roma (Pietro Carafa, futuro Paolo IV), scomuniche, malaffare, frodi, il protagonista. È "il Sopravvissuto": ai contadini in rivolta, ai "santi" capitanati da Thomas Muentzer nella grande battaglia del 1525 nella piana di Frankenhausen in Sassonia vinta dai principi tedeschi, alla disfatta degli anabattisti di Muenster in Vestfalia, all'Inquisizione, per approdare alla gaudente Venezia dei bordelli sino al colpo di scena finale del 1555 sul Bosforo dove la colossale partita con Q si chiude. Q è colto come i saggi di Ginzburg e di Prosperi, colorito e esatto il Mr. Pyle di Barbero (riferimenti ovviamente casuali). La caccia all'anonimo è aperta ma forse sarà più divertente leggersi il romanzo.