L'affaire Tamaro

 

Da "La Repubblica", martedì 6 maggio 1997

IL FALSO SUICIDIO DI SUSANNA

La Tamaro: "Io morta? Camperò fino a cent'anni".

 

Mistero sulle tre telefonate arrivate domenica sera all'Ansa che davano per morta la scrittrice di Maria Stella Conte ROMA - Susanna Tamaro? Sta bene, grazie. Che, diciamolo - per quanto celebre sia la miliardaria autrice di 'Va' dove ti porta il cuore' e 'Anima Mundi' - non sarebbe proprio una gran notizia. Lo è diventata ieri, però, per qualche ora, dopo che si era diffusa la voce di un tentato suicidio della prolifica scrittrice. Tutto falso. La smentita arriva, lapidaria e fulminea, dalla Baldini & Castoldi: "La salute di Susanna Tamaro è ottima". Mentre da New York anche il suo editore, Alessandro Dalai, garantisce: "Susanna sta benissimo. Ho parlato con lei poco fa. Sarà stato uno scherzo, una burla". Poi richiama la sua 'pupilla'. E lei dal suo casale in Orvieto ride alla faccia di chi le vuol male: "È una notizia che mi allungherà la vita di 100 anni".

La prima segnalazione del presunto suicidio era arrivata domenica sera con una telefonata all'Ansa: un uomo, presentatosi come uno dei responsabili della Baldini & Castoldi, lascia "filtrare" l'informazione. L'agenzia di stampa fa scattare i controlli. Esito negativo. Poco dopo una seconda telefonata dopo una seconda telefonata: a parlare è un sedicente don Zega (don Leonardo Zega è il direttore di 'Famiglia cristiana', settimanale sul quale la scrittrice ha una rubrica fissa, ma è anche il nome di una nota agenzia di pompe funebri). L'uomo segnala la scomparsa della Tamaro da Francoforte "dopo un violento alterco con l'editore". Nuovi riscontri. Niente. Ma in nottata, ecco una terza telefonata all'Ansa. Questa volta la persona si accredita come giornalista del "Notturno italiano" della Rai. Dice: la notizia del tentato suicidio della Tamaro sta per essere trasmessa. La voce parla anche di un ricovero in un ospedale di Lugano. Ma la notizia non verrà mai messa in onda e i controlli non porteranno a nulla. Per il resto della giornata è un susseguirsi di ipotesi e contro-ipotesi. Di velenose insinuazioni. Di anonime illazioni. Di garbate maldicenze. Ce n'è per tutti. Chi dubita che la "falsa notizia" sia davvero "falsa" ("Le pare che la confermerebbero? Negli ultimi tempi la Susanna stava così giù... Sa, il suo ultimo libro non ha avuto il successo che lei si aspettava"). Chi suggerisce che ad architettare il tutto sia stata la Tamaro medesima ("È un'idea anche questa per vendere, non trova?"). Chi, come Dalai, parla dei molti nemici che la più feconda delle sue autrici si è saputa conquistare. Pensa, l'editore, alla generazione degli scrittori pulp, i "cannibali", o forse, chissà, a "quel signore che continua a dire che la Tamaro lo ha copiato". Nel gioco della "caccia al colpevole", tutto è possibile. Niccolò Ammaniti che del gruppo letterario "Gioventù cannibale" - duramente attaccato per "insensibilità etica" dalla scrittrice - fa parte a pieno titolo rifiuta con sdegno l'idea che si possa pensare a loro: "Non esiste, è uno scherzo di cattivo gusto. Mi fa paura solo il pensiero di una cosa del genere..." [togli la "polpa" e resta solo una mezza sega, N.d.LB.]. Né, a quanto pare, lo scherzo potrebbe mai essere frutto della fantasia del Luther Blissett Project, i terroristi mediatici. A tarda sera uno di loro richiama: "Buonasera, sono Luther Blissett: noi scherzi di così basso profilo non li facciamo. Noi facciamo capolavori...". Contemporaneamente un altro "Luther" chiama l'Ansa. Dice: "Ci avete fregato, siete stati più in gamba di noi, ma la prossima volta...". Allora richiama il Luther di prima e ripete: "Un linguaggio del genere non ci appartiene, non è nel nostro stile. Smentiamo". IL SOSPETTATO: "No, non è una mia vendetta" Parla Zanin: "Lei mi ha copiato e pagherà" ROMA. (m.s.c.) - Signor Bruno Zanin, in molti hanno pensato a lei oggi, quando si è diffusa la falsa notizia del suicidio della Tamaro. "A me? E perché..." Sa, per il fatto che lei sostiene che la Tamaro in Anima Mundi abbia copiato da una sua intervista... "Ah, sì, sì, certo. Capisco. Ma non sono stato io. Si figuri. Se è proprio a me che da un po' di tempo non fanno che farmi scherzi. E poi non si tratta del fatto che la Tamaro mi ha copiato solo quell'intervista. C'è ben altro. Cose che lei ha preso direttamente dalla mia vita. Ho messo tutto in mano ad un avvocato: andremo in tribunale, allora capirete". Ha idea di chi potrebbe essere stato? "Guardi, c'è qualcuno che continua a telefonarmi, a dirmi che bisogna tenere sotto pressione la Tamaro. No, non so chi sia, mi ha detto un nome straniero... pulp... può essere pulp?" Sì, può essere. Ma gli scrittori pulp rifiutano anche solo l'idea che si possa fare uno scherzo del genere. "Una volta sì, mi hanno detto un nome e cognome, straniero... Mi aiuti... un nome inglese..." Non saprei... Luther Blissett? "Eccolo, è lui...esatto" Sa, è come dire tutti e nessuno: Blissett è un nome dietro il quale ci può essere chiunque. "Lo so. Infatti non è detto che siano proprio loro. Però la Tamaro dovrà riconoscere il suo atto di pirateria, il saccheggio che ha fatto della mia vita...".