Comunicato Stampa

LUTHER BLISSETT TRUFFA ALBERTO BEVILACQUA!

La "beffa alla Mondadori" continua il suo effetto palla-di-neve: il mio ridicolo libro Net.gener@tion, frutto di un raggiro ai danni del "curatore" Giuseppe Genna, era già diventato la cartina di tornasole per capire quali recensori sono informati e up-to-date e quali invece sono semplici appendici degli uffici-stampa di editori altrettanto disinformati (cfr. l'articolo di Mario Ajello "Se una notte d'inverno un Tarantino...", su "Panorama" del 21/3 *). Su "TV7" del "Corriere della Sera" di ieri giovedì 21/3, il sordido tuttologo bacchettone Alberto Bevilacqua, ovviamente all'oscuro di tutta l'operazione, recensiva ed elogiava il mio libro ("Ci sono provocazioni che lasciano interdetti", Ah! Ah! Ah!) come se si trattasse di un manifesto novissimo ed estremo, quando invece si tratta di SCARTI del dibattito controculturale di due-tre anni fa, rifilati ad una casa editrice nazi-pop e generalista che non può né potrà mai possedere la "creatura una e multipla" che io sono. Così il compromettente nome di Luther è giunto nell'esagerato calamo del Parmacotto. Ed è solo l'inizio: mentre l'elettrica notizia della beffa si diffonde, si diffonde, si diffonde, molti altri pseudointellettuali - confinati nelle loro torri di (finto) avorio - stanno per cadere sulle recensioni di questo libro come tessere di un domino.

 

LUTHER BLISSETT

 

* Ajello, in 3 righe del suo articolo, riesce a stipare non meno di quattro inesattezze: "la firma di Luther Blissett (libero pseudonimo internettiano: c'è già un altro Luther Blissett che ne rivendica la paternità)". Chi negli ultimi 3-4 anni ha seguito le traversie della "controcultura" italiana e internazionale - e ha letto la stampa quotidiana e periodica, che ha parlato innumerevoli volte delle cre/azioni di Luther - sa benissimo che il multiple name "Luther Blissett" circola da anni nell'underground telematico e non, ben prima che nascessero aggettivi idioti come "internettiano" (cfr. soprattutto il mio libro Mind Invaders, Castelvecchi 1995). Inoltre, il multiple name non è "libero", ma è VINCOLATO da una clausola non scritta bensì basata su un comune sentire: quella del No Copyright.