Da Linus n. 336, settembre 1995, pag. 54

Il degrado urbanistico bolognese attaccato da Luther Blissett.

PSICOGEOGRAFIA: oltre i confini di Bologna

di Fernando Pellerano

Proviene dall'underground bolognese, quello "colto e contro" dell'università, non ha un volto ma tante voci, si propaga nell'etere in totale libertà durante la notte dalle frequenze di Radio Città del Capo e Radio K Centrale, esplora il territorio cittadino, dice la sua sui progetti e sugli eventi che coinvolgono la città, lancia "attacchi psichici" virtuali contro "presunti colpevoli", propone eventi di teatro situazionautico, sostiene il progetto dell'annullamento dell'identità personale: il suo nome è Luther Blissett. Ma questo non è, come erroneamente si potrebbe pensare, semplicemente il nome di una persona (nulla a che vedere, tanto per intenderci, con il centravanti di colore del Milan dei primi anni '80 che risultò poi essere solo l'autista di Elton John). È molto di più. È un fenomeno che afferma un nuovo modo di fare comunicazione, per di più con uno dei più vecchi mass-media a disposizione: la radio.

Ma vediamo chi è Luther Blissett, cosa sono gli attacchi psichici e cosa succede ogni mercoledì sera nell'etere di Bologna.

Luther Blissett, tutti e nessuno.

Luther Blissett è il nome di una trasmissione radiofonica, è il nome dei conduttori-ideatori, il nome degli ascoltatori che intervengono e contribuiscono alla realizzazione del programma. Luther Blissett è il nome dell'"inviato" che perlustra il territorio. Luther Blissett in giro per la città indaga. Luther Blissett in regia conduce. Tutti sono Luther Blissett, anche se in realtà non è nessuno. Luther Blissett è infatti il nome che cancella il nome proprio. È un gioco ma anche l'affermazione di un'identità fluida, l'inafferrabile, in continua trasformazione.

Luther Blissett è un progetto, nato da esperienze diverse dell'underground bolognese, in particolare dai trasmaniaci che rifiutano il mito della trasparenza dell'informazione e cercano di deformarla, di decostruirla: la salvezza del bombardamento informativo, per Luther Blissett, è il caos.

Questo insieme alla psicogeografia, allo studio del territorio e degli spazi sui quali conduciamo quotidianamente la nostra esistenza, è uno dei punti di partenza del pensiero di Luther Blissett.

La radio e la "guerra psichica".

La trasmissione va in onda di notte, contemporaneamente dalle due emittenti bolognesi, subito dopo il gr di Popolare Network delle 24, e prosegue praticamente fino all'alba. A disposizione due linee telefoniche e un numero illimitato di "inviati" sul territorio: gli ascoltatori. L'indagine del Luther Blissett si concentra sul tessuto urbano, sui luoghi della città, su quelli che evocano qualcosa, su quelli teatro dei fatti di cronaca, su quelli che di volta in volta, di ora in ora, attirano l'attenzione dei protagonisti. I Luther chiamano in radio e relazionano, parlano dei posti che stanno visitando, rilevandone l'odore, il colore, le sensazioni, la gente che c'è, il traffico, le luci, l'umore... Gli interventi non avvengono mai a caso, c'è sempre una buona ragione per parlare di un giardino, di un palazzo, di un parcheggio.

La trasmissione ha comunque una sua scaletta di partenza: ci sono degli appuntamenti fissi, dei luoghi toccati dalla cronaca da visionare e non mancano delle prese di posizione (arricchite da veri e propri contributi giornalistici, come interviste) sugli argomenti che coinvolgono la città, con i suoi muri, le sue strade, le sue visuali, le sue contraddizioni. Luther Blissett polemizza, critica, rileva, fa notare e poi scaglia il proprio attacco psichico contro qualcuno. L'attacco psichico si fa collettivamente, via radio, con tutti gli ascoltatori. E si lancia recitando l'Om, stendendo in avanti le braccia oppure congiungendo le mani o in un altro modo, pensando a ciò che il "Luther presidente" indica e, soprattutto, concentrandosi sulla vittima. L'operazione dura pochi ma intensi secondi: dipende dalla capacità e dalla forza dei Luther impegnati a sprigionare energia. In una notte ci possono essere più attacchi psichici. E quasi sempre riescono.

L'architetto catalano Bofill, incaricato di progettare la nuova (orrenda per Luther) stazione di Bologna, dopo aver subito un attacco psichico ha visto improvvisamente andare in fiamme il grande plastico nel proprio studio di Barcellona, mentre un giornalista inviato a Bologna per scrivere un articolo (falso e stomachevole per Luther) sui progetti architettonici del capoluogo emiliano dopo l'attacco psichico (particolarmente violento), è stato spedito dalla propria testata in un insulsa redazione di provincia. Fonte della notizia: agenzia Luther Blissett. Ma gli attacchi psichici possono essere lanciati anche a scopo benefico, come è accaduto durante una trasmissione, quando un Luther ha chiamato da via Sant'Isaia.

"Ciao Luther, sono qui davanti a casa di Francesca Conti, la nota transessuale che la settimana scorsa è stata brutalmente aggredita e sfregiata nel suo atelier da un pazzo solo perché "diversa"... Invito tutti i Luther Blissett che sono nei paraggi a passare qui davanti a casa sua per manifestare contro questa assurda violenza... lascando un biglietto o anche solo pensando a lei che adesso è ricoverata in ospedale...."

"Siamo d'accordo Luther... ci sembra molto importante questo gesto", ribattono dallo studio, "ricordiamo il numero civico, il 17..."

"Io, Luther, direi anche di fare un attacco psichico benigno a favore di Francesca, colpita perché diversa...."

"Si, facciamolo... Siamo tutti diversi..."

E così si va avanti, affrontando fatti di cronaca o facendo analisi psicogeografiche sul territorio.

La psicogeografia...

Sì, si parla di derive, di onfali, di influssi oscuri provenienti dal tessuto urbano, di geodetica, di corsi d'acqua sotterranei, di strani campi magnetici, di psicogeografia.

La psicogeografia esalta il proprio rapporto con la città, con le case, gli spazi, il panorama, gli scorci. Tutto ciò che ci circonda. E su quelli si racconta, si parla, ci si incontra. L'arte spontanea del territorio può esprimerla chiunque: occorre però saper osservare, odorare, ascoltare, leggere... Luther studia la cartina della città, la toponomastica, le strade e le va a calpestare seguendo un percorso improvvisato la cui testa è la testa dei Luther che la compongono, di quelli che si muovono liberamente a Bologna. In studio, i Luther conduttori seguono in diretta tutti gli spostamenti degli inviati notturni sulla grande piantina della città e su questa tracciano rette non prive di significato, come quella che partendo dal rettorato dell'Università di Bologna ("centro del potere massonico"), attraversa la Basilica di San Petronio in Piazza Maggiore ("simbolo della Curia"), per raggiungere Palazzo Marescotti di via Barberia, sede della segreteria PDS bolognese che da cinquant'anni governa la città. Allo stesso tempo si seguono le "derive", cioé quei percorsi psichici che rappresentano una "navigazione fuori rotta" dello spazio della città, contro mete obbligate casa-lavoro-luogo di ritrovo, paesaggio entro il quale per lo più si esaurisce la conoscenza del territorio da parte dei cittadini.

"La realtà si crea..."

Ma Luther Blissett o, più correttamente "i" Luther Blissett, durante la notte, vanno oltre. Le pattuglie in giro per la città sono capaci di esaudire anche piccoli desideri dei Luther ascoltatori, come ad esempio recapitare a casa medicinali o pizze calde o giornali appena usciti in edicola.

Oppure, recentemente è stata organizzata una festa sulla linea 62 dell'ATC. Tutto è partito con un intervento di Luther.

"Alle due in punto il 62 diretto al deposito delle Due Madonne parte da via Rizzoli. Invito tutti i Luther in ascolto a salire sul 62 per una festa. Chi è sulla strada sappia che tra cinque minuti il 62 sarà a Porta Mazzini..."

La festa è riuscita. Nella notte ci sono stati più aggiornamenti dagli inviati.

"L'autista - ha detto un Luther - era disperato e anche un po' incazzato, ma tutto è andato per il meglio...".

"Quanti Luther hanno partecipato?", chiedono dalla regia.

"Tanti... ce n'erano almeno una trentina, forse di più... l'autobus era stipato..."

Ecco un esempio di teatro situazionautico, di destabilizzazione culturale. Luther Blissett vuole uscire dalle gabbie costruite dalla città e scende nelle strade, ogni mercoledì notte, a proporre eventi e avvenimenti destrutturati.

Provocatori, terroristi mediatici, i Luther si ribellano a tutto ciò che appare "inscatolato e precostituito" e proprio per questo s'inventano appuntamenti culturali e performance di grande richiamo ma inesistenti. Come l'annuncio di una mostra di pittura, legata alla Biennale '95, di uno scimpanzé fuggito da un laboratorio di scienziati e rivelatosi artista di talento. I visitatori non hanno trovato dei quadri, ma un biglietto dove c'era scritto "La scimmia sei tu".

Il fenomeno ha ormai oltrepassato i confini di Bologna e così troviamo dei Luther anche a Napoli, a Roma, a Pisa, in Piemonte, in Friuli: tutti pronti a improvvisare eventi e rappresentazioni nei luoghi più disparati. Luther, ad esempio, non ritiene che il teatro sia il luogo più adatto per "fare teatro", tutt'al più va bene per un concerto sinfonico... Luther intende trasformare lo spazio urbano, e abbattere e superare le barriere che impediscono la diffusione dell'energia psichica. E a chi gli rimprovera di essere "avulsi dalla realtà", come ha fatto un Luther "protestante", loro - i Luther senza volto e dalle mille voci - hanno risposto "caro Luther, non hai capito niente... la realtà si crea!".