Suona bizzarro, ma sono stato intervistato via e-mail da Carlo Stagnaro, un "anarco-capitalista" all'americana (ovverossia un "Libertarian", corrente del liberalismo/liberismo che ne radicalizza alcuni tratti, ponendo maggiormente l'accento sull'antistatalismo e sulla deregulation, ma anche sul garantismo e le libertà civili).
Ancor più bizzarro sembrerà il fatto che l'intervista sia stata pubblicata su *Sole delle alpi*, orrida rivista mensile dell'agonizzante Lega Nord (in copertina, due che si fanno in vena e il titolo: "Droga - emergenza dimenticata"!).
Ciò che nessuno è tenuto a ritenere "bizzarro" è il fatto che Stagnaro (benché ci definisca "predicatori", ohibò!) si sia dimostrato persona affidabile e corretta - un vero liberale. L'intervista è integrale e incensurata. La riporto perché mi sembra un buon pezzo (e anche divertente), e perché riguarda soprattutto le tesi sostenute in *Nemici dello Stato*, nonché la fine dell'Europa constatata nel finale di *Q*..

 


Da "Sole delle alpi", anno III, n.28, pagg.74-76:

UNO PSEUDONIMO PER STUPIRE

Dietro il nome di Luther Blissett c'è un gruppo di moderni predicatori che, con i propri libri, intende combattere le "ingiustizie", anche attraverso Internet

 

di Carlo Stagnaro

Molti hanno sentito parlare di Luther Blissett. In tanti hanno ormai letto quello che ormai è diventato un romanzo di culto, *Q*, folle epopea nell'Europa della Riforma e delle rivolte dei contadini.

Un'epopea quanto mai attuale, però: perché l'inquietudine e i ripetuti tentativi di dar luogo a nuove forme di convivenza sociale più rispettose della dignità di tutti gli uomini sono in fondo l'eterna lotta contro il "principio d'Autorità" (dello Stato, della Chiesa...) che tutti noi, nel nostro piccolo, combattiamo.

Luther Blissett non è un autore nel senso classico del termine: non si tratta soltanto di uno pseudonimo ispirato al "mitico" ex-giocatore del Milan, ma si tratta di uno pseudonimo collettivo utilizzato da un gruppo di moderni predicatori, per lo più bolognesi.
Abbiamo parlato con uno di loro, che ha collaborato alla stesura dell'ultimo libro di Blissett, *Nemici dello Stato*. Pur affrontando gli argomenti partendo da presupposti spesso non condivisibili, le tesi che emergono sono quanto mai interessanti e richiedono un confronto serrato. Sollevano verità spesso scomode, che proprio per queste vanno prese in seria considerazione. Senza preconcetti o pregiudizi ideologici.

Nel vostro ultimo libro, *Nemici dello Stato*, avete affrontato un argomento di grande attualità: la cosiddetta "giustizia". È giusta la giustizia italiana?

"Assolutamente no. In Italia la magistratura penale - tanto la giudicante quanto l'inquirente, ed è già un'aberrazione il fatto che quest'ultima esista - è una casta che gode di privilegi feudali, con le varie polizie giudiziarie a fare da sgherri che servono lo Stato-padrone senza mai porsi domande. Il nostro libro è una rassegna impressionante di errori/orrori giudiziari, di abusi polizieschi, di campagne mediatiche finalizzate a far passare legislazioni sempre più liberticide. Negli ultimi vent'anni abbiamo assistito a uno scontro all'ultimo sangue tra spezzoni della magistratura inquirente e settori del ceto politico italiano, che ha lasciato morti e feriti da ambo le parti, finché non si è arrivati a una sorta di normalizzazione soft, che con somma impudicizia viene spacciata per una svolta "garantista" (depenalizzazione di alcuni reati, introduzione del giudice unico etc.), ma in realtà l'impianto della giustizia italiana resta fondato sul "modello cattolico", inquisitorio, e dietro l'angolo c'è sempre una nuova "emergenza", uno spauracchio sociale con cui giustificare ulteriori giri di vite."

Chi sono i nemici dello Stato?

"Loro malgrado, sono nemici dello Stato tutti quelli che si trovano sulla sua strada. I più appetibili candidati a diventare nemici dello Stato sono quei singoli e quei gruppi il cui comportamento può essere rappresentato, in maniera del tutto pretestuosa, come una fonte di pericolo per la convivenza "democratica" - ad esempio, in passato intere sottoculture giovanili (gli skinheads, i ravers etc.) sono state demonizzate per rendere accettabile l'imposizione di leggi speciali il cui bersaglio erano in realtà le libertà civili nel loro complesso (in Inghilterra il Criminal Justice Act, qui da noi la Legge Mancino, in Francia la legge Fabius-Gayssot etc.)"

E chi o cosa è invece lo Stato?

"Oggi lo Stato mi sembra essere soltanto il gendarme del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, il garante dell'applicazione delle loro politiche omologanti e globalizzanti. Più in generale, lo Stato è un insieme di distaccamenti speciali di uomini armati che dispongono di prigioni e manicomi."

Internet offre a tutti noi strabilianti opportunità, fino a poco tempo fa inimmaginabili. Anche la rete è un nemico dello Stato?

"Non è lecito dubitare del fatto che i poteri costituiti considerino la rete *prima* un pericolo per la loro sopravvivenza e *poi* (forse) un'opportunità di sviluppo e comunicazione. I tentativi di censura, con la scusa di pseudo-emergenze quali la pedofilia, la pornografia e - last but not least - la violazione della proprietà intellettuale sono davvero sotto gli occhi di tutti."

Come giudichi i tentativi che a più riprese vengono effettuati di regolamentazione della rete?

"Mao Zedong diceva: "Se il nemico ci attacca è un bene e non un male". Lo "Hagakure" (manuale per samurai scritto nel XVIII secolo) recita: "Quando ad un samurai capita qualche disgrazia, egli deve rallegrarsi, e far salti di gioia, poiché ha modo, nel disastro, di dar prove di coraggio e di energia." Fuor di metafora: i tentativi di imbrigliare la comunicazione telematica ci spingono a migliorare, a diventare più astuti, ad aggirare le limitazioni in modo sempre più difficilmente recuperabile."

Cambiamo argomento: cosa pensi dell'unificazione europea?

"L'Europa è finita. È il continente-patria di un'infima minoranza etnica, economica e sociale, destinata a scomparire, nemmeno più degna del suo Illuminismo d'antan. Un gigantesco carcere, con secondini psicopatici come Tony Blair... Il futuro è nel versante del Pacifico, nell'estremo oriente. Io, personalmente, studio la lingua mandarina, pratico la boxe thailandese... Mentalmente, sono già un emigrato. Mi preparo al tracollo dell'Europa, ho sempre pronte le scarpe da trekking e il bagaglio leggero."

Oltre un mese fa avete diffuso un interessante comunicato sulla Guerra dei Balcani, nel quale condannavate l'intervento della Nato. Oggi, a giochi sostanzialmente finiti, qual è la tua opinione?

"Una guerra combattuta per ragioni esclusivamente economiche e geopolitiche (l'attacco a un regime "anomalo", l'instaurazione di "protettorati" NATO sempre più a est, il controllo del Danubio, la protezione degli interessi delle multinazionali che investono nel petrolio kazako etc.), basata sull'alleanza tra l'Internazionale Socialista (un vecchio slogan da corteo la definiva "banda criminale e imperialista") e lo strapotere USA... Ma, come dicevo poc'anzi, queste politiche imperialiste sono proprie dei governi di 1/6 del pianeta... Gli altri 5/6, uno sterminato esercito di sfruttati e di spossessati, odiano gli Stati Uniti e
l'Europa. Sono anche disposto a combattere - metaforicamente e letteralmente - al fianco di costoro, a patto che scelgano la strada della guerra di classe anziché quella della Jihad e della riscossa religiosa.
Penso che come me la pensino moltissimi occidentali."

Voi siete gli autori anche di un romanzo che ha fatto molto discutere, Q. vorresti raccontare brevemente ai nostri lettori l'esperienza di uno "pseudonimo collettivo" che è arrivato al "Premio strega"?

"Intanto, ci ha candidati la casa editice. A noi del Premio Strega non ce n'è mai fregato niente, è un'istituzione decrepita e uno stanco rituale dell'elite letteraria, occasione d'incontro e pettegolezzi per la nostra classe digerente (Attenzione: "digerente", non "dirigente"). Sono molto divertenti, comunque, le reazioni di giurati e organizzatori di fronte alla partecipazione di un non-autore, anonimo, invisibile, che non fa passerella assieme agli scribacchini e che, in buona sostanza, li schifa."

Dacci un giudizio sull'attuale situazione politica italiana: un Presidente della Repubblica che è stato governatore della Banca d'Italia, presidente del consiglio e più volte ministro , un Presidente del Consiglio che è passato con disinvoltura dalla rivoluzione proletaria al filo-americanismo più becero e irrispettoso dei veri valori americani, una marea di partiti che si formano dall'oggi al domani...

"Un pantano putrescente, con qualche cadavere che affiora ogni tanto. Se si potesse spazzare via tutto questo ceto colitico (attenzione: "colitico", non "politico" - ha la colite perché ha magnato troppo) semplicemente premendo un bottone, lo farei senza pensarci un attimo. I più nauesabondi, a mio parere, sono i Verdi: da quanto tempo non li sentiamo parlare di ambiente, di catastrofe ecologica planetaria, di effetto-serra, di inquinamento elettromagnetico, di fine della biodiversità, di manipolazione transgenetica dei cibi? Da Tangentopoli in avanti, per voce di personaggi come Athos De Luca e soprattutto Alfonso Pecoraro Scanio, i Verdi hanno parlato quasi esclusivamente di gogne e manette. La loro dirigenza viene da tutt'altri lidi e dell'ambiente se ne fotte altamente. Sono contento che le ultime elezioni li abbiano praticamente liquefatti, sono convinto che abbiano sempre fatto da "tappo" all'emergere di un ecologismo più radicale e più consapevole dell'urgenza con cui vanno affrontate certe questioni."

"Cosa" è Luther Blissett?

"Luther Blissett è uno pseudonimo collettivo adottato da centinaia, forse migliaia di persone in tutta Europa. Fin dai primi anni Novanta, "Luther Blissett" si è affermato come personaggio immaginario sulla composita scena delle controculture giovanili (e non solo) europee. Firmandosi con questo pseudonimo collettivo e multi-uso, diverse persone in diversi paesi (attivisti politici e sociali, artisti, scrittori, saggisti - insomma, "operatori culturali" di vario genere) hanno prodotto riviste e fanzines (sia elettroniche sia cartacee), saggi e opere di fiction, dischi, performances, piéces teatrali, siti web, controinchieste militanti e soprattutto azioni di "guerriglia mass-mediatica" (beffe ai danni degli organi di informazione: false notizie, depistaggi, messa in circolazione di leggende urbane etc.)."

 


[Segue un box:]

PER SAPERNE DI PIÙ

Luther Blissett, *Mind Invaders. Come fottere i media* (Castelvecchi, Roma 1995);
Luther Blissett, *Totò, Peppino e la guerra psichica. Materiali dal Luther Blissett Project* (AAA; Udine 1996);
Luther Blissett, *Lasciate che i bimbi. "Pedofilia": un pretesto per la caccia alle streghe* (Castelvecchi, Roma 1997);
Luther Blissett, *Q* (Einaudi, Torino 1999);
Luther Blissett Project, *Nemici dello Stato. Criminali, "mostri" e leggi speciali nella società di controllo* (DeriveApprodi, Roma 1999).
I primi due libri saranno presto ripubblicati da Einaudi nella collana Stile Libero.