Da "Letture, mensile di informazione culturale letteratura e spettacolo", anno 51 n.527, maggio 1996, pag. 18-19:

DI CHI HA PAURA LUTHER BLISSETT

Chi è l'autore del libro giunto via Internet e indicato come il manifesto delle nuove libertà? Un colto intellettuale avrebbe plagiato gli stessi plagiatori che, comunicando in rete, rifiutano il "copyright". Parla il protagonista della vicenda.

 

di Giuseppe Genna

Prima metà di marzo. Un libretto stranissimo appare nelle librerie preceduto da squille polemiche che sconcertano i lettori. L'utore del testo, è tale Luther Blissett. Mondadori è l'editore. Posiziona il tetso nella narrativa degli Oscar. Lo vende a lire 11,000. Vista la natura del manoscritto, insolita per il suo coté raffinatamente generalista, Mondadori prende le distanze dal contenuto del libro, annunciando, in una gelida nota iniziale, che la pubblicazione è volta a testimoniare "il fenomeno di una sovversione annunciata, la qual cosa non costituisce una "condivisa proposta culturale". Sovversione annunciata: Net Generation si annuncia come il "Manifesto delle nuove libertà", il libro rosso di una generazione che rivendica un ruolo silenziosamente rivoluzionario. Il libro di Blissett è la cronaca e il progetto di questa rivoluzione. In cinque capitoli si delinea una mutazoine radicale di valori e di visione del mondo. A partire dagli orientamenti culturali (con l'inserimento e la dignificazione anche etica della cultura trash di Pulp fiction di Star trek), passando per la rivoluzione sessuale in atto (con marcata traettoria che porta ad una sessualità oscura e torbida), Blissett denuncia che ogni paradigma storico e spirituale verrà sgretolato dalla "comunità che viene". Grazie alle nuove tecnologie e all'imporsi di una nuova antropologia assimilata con il successo di Internet, la Net generation è pronta a mutare i modelli sperimentati sulla Rete per far compiere alla realtà un salto che equivale ad una mutazione genetica. La storia sostituita dal sentimento del complotto e la storiografia dalla dietrologia; l'avanzamento di spiritualità secondarie ed eccentriche sull'onda dello Scontento e dela Noia di massa; l'ideologia della mercificazione abbattuta dall'odio per il Denaro e il Potere sono i cardini della profezia dell Blissett di Mondadori, che già appare incredibilmente realizzato. Ma chi è Luther Blissett? E perché li suo libro solleva un polverone? Cominciamo con l'identità. Di fronte al nome Luther Blissett gli appassionati di calcio pensano a un'autobiografia del cannoniere di colore che militò nel Milan negli Anni Ottanta, meritando appellativi ingiuriosi, vista la resa disastrosa e l'appeal da pachiderma in decadenza. Altri riconoscono invece in Luther Blissett 'lautore delle beffe a Chi l'ha visto, l'anonimo che da anni gioca scherzi al mondo dei mass media mistificando l'opinione pubblica grazie a goliardate. Luther Blissett è il nome collettivo dietro cui si cela il progetto di sbeffeggiare i media e il mondo dello spettacolo, rivelandone la farsesca inanità e il tragico vuoto pneumatico che li governa. Una sigla che copre un progetto che ha avuto successo nella cultura underground e che è divenuta la maschera di un drappello anarchico costituitosi in un autentico gruppo d'azione falsificatrice.

Il Luther Blissett Project agisce partendo da situazioni liminali, periferiche per colpire al cuore l'impero. È la periferia aggressiva e creativa contro il colosso del Capitale, della meritocrazia danarosa, del dirigismo ultraborghese. A riprova della purezza del progetto Blissett, gli autori dell'ideologia della bufala non praticano la politica del copyright sui testi che producono. Chiunque può riprodurre i testi di Blissett senza pagare i diritti. Nome collettivo e no copyright sono i due piedi di porco con cui i simpatici detrattori del Sistema, si apprestano a scardinare i portoni dell'ordine vigente.

SPIAZZATI DAL MARCHIO

Ma quetsa volta no. Un fatto anomalo dà consistenza allo spettro di Luther Blissett. In fondo al libro edito da Mondadori splende il marchio della vergogna: il testo è soggetto ai diritti SIAE. Cos'è accaduto? E cosa ha scatenato le ire del gruppo ideologico che si cela dietro il Luther Blissett Project? Semplice: il libro non è frutto di una liri beffa al sistema.

Spiazzati dall'uscita di un manifesto identico al loro presso un grande editore, i Blissett, stizziti, hanno reagito scatenando la stampa: Manifesto, Repubblica e Unità hanno gridato al plagio. Avvenimenti ha decretato che la critica ha stroncato il libretto. Con rabbiosa determinazione, questi eredi di Gaetano Bresci che lanciano bombe di carta stampata, diramano un fax pubblicato dal Manifesto in cui si grida alla guerra santa contro i "cani da copyright". In un escondo momento-aimé, troppo tardi - il Luther Blissett Project ha rivendicato come suo il testo. Il quale, in effetti, ha un'origine a dir poco equivoca.

Non si tratta, infatti, di un normale manoscritto giunto sui tavoli degli Oscar Mondadori. Il testo è stato inviati attraverso Internet a un inconsapevole "collettore", che si è visto recapitare sul suo computer questo "manifesto delle nuove libertà". Il nome del collettore, semplice ambasciatore che non porta pena, è Giuseppe Genna. Insiele alla Mondadori, è consoderato dagli anarchici del Project il vero "cane da copyright" contro cui lanciare anatemi e scomuniche.

Ora, Giuseppe Genna sono io. Sono nato il giorno e l'ora dello scoppio della bomba in Piazza Fontana. Dall'estate del '95 sono collegato a Internet. Ed è attraverso Internet che un anonimo, colto, raffinato mistificatore del nome Luther blissett mi ha inviato a frammenti, il libro. Il 12 dicembre, il mio compleanno, Luther mi ha affidato la chiave per ricomporre il manoscritto, con l'indicazione di portarlo alla Mondadori e di fargli da esclusivo portavoce. Così è stato. A dispetto di Luther Blissett, Luther Blissett si è dissociato da sé stesso. Il campione di plagi è stato plagiato.

A parte la penosa e divertente querrelle che ne è nata il testo merita attenzione. Innanzitutto perché significativo di un processo storico in atto. Poi perché scritto in uno stile che segnala una cultura euna capacità di divulgazione così ampia, da esorbitare le possibilità del sottoscritto. Negli ambienti lettererari si sussurra che, vista l'opera di mistificazione della mistificazione, vista la cultura e la competenza sulle nuove tecnologie, chi mi ha inviato potrebbe essere addirittura Umberto Eco. Ma qui la farsa si allarga e la verità si connota progressivamente come patetica impostura. Parola di Blissett?