Appello per Luther Blissett

LA LIBERTÀ DI LUTHER BLISSETT

PER LE LIBERTÀ MOBILI DI LUTHER BLISSETT

 

Nella notte fra il 17 e il 18 marzo 1995, intorno all tre di mattina, si svolge una performance molto particolare lungo le strade di Roma: gruppi di giovani si muovono secondo un progetto ipermediale che coinvolge una rete collocata a Radio Città Futura, ascoltatori-attivi dispersi lungo telefoni pubblici o nelle loro case, alcune automobili che, sintonizzate sulla radio, si spostano lungo linee metropolitane determinate di volta in volta dal desiderio, dal caso, da istanze nomadiche che trasformano la mappa psichica della città in una sorta di ipertesto su cui cliccare con i corpi, con le auto, con i media integrati telefoni-radio-PC. È una performance inventata da un gruppo di giovani che si riunisce sotto un nome multiplo: Luther Blissett, un ex calciatore del Milan particolarmente sfortunato trasformato in critica vivente e mobile all'identità fissa. Nel progetto Blissett si riallacciano e si spostano in avanti alcune sperimentazioni nate con i situazionisti e, prima ancora, con le avanguardie degli anni '20-'30. Questo multiplo-Blissett è spinto, in quella notte, a trasformare uno stanco 30 notturno in un happening ludico e vivo. Molti Luther salgono sul tram per mettere musica, danzare, cantare. Il mezzo è "detournato" e trasformato in qualcosa di animato che sposta, lungo la linea rigida delle rotaie, desideri mobili e multipli. Tramite la rete ipermediale, ad ogni stazione salgono nuovi giovani-passeggeri. Arrivano telecamere. Il tram in festa, il tram ludico, arriva a Piazza Ungheria e qui si arresta bruscamente la sperimentazione. Arrivano le forze dell'ordine che, incapaci di decodificare l'evento, decidono di reprimere immediatamente quanto sta accadendo. Un carabiniere in borghese, spara dei colpi di pistola in aria e gli stessi poliziotti restano interdetti di fronte a questa spropositata reazione. Infelicemente la rete ipermediale si trasforma in retata. Vengono fermati circa 20 tra quel centinaio di Blissett presenti all'evento. A quattro di questi vengono date delle imputazioni sproporzionate e ingiuste: resistenza e oltraggio. L'unica infrazione compiuta dai Blissett multipli è - forse - quella di non aver pagato il biglietto. Invece verranno processati il 15 marzo. Forze dell'ordine e magistratura ancora non hanno i codici per interpretare un evento che ormai in Italia ha prodotto libri, articoli, performance. Nei movimenti di Blissett vi è il senso di una critica radicale e sperimentale al concetto d'identità così come si è solidificato nella storia culturale dell'Occidente: cioè come identità fissa, statica, compatta. È contro tale antropologia dell'identità che si muove Blissett e a favore di moltiplicazioni, transiti, allacciamenti, ibridizzazioni. Non è concepibile che contro tali movimenti sperimentali continui a scattare così spesso la repressione giudiziaria. Blissett è libertà di critica e di ricerca applicata lungo il corpo mobile della metropoli. Per tutto questo, gente comune e gente anormale, intellettuali, scrittori, giornalisti, artisti, lavoratori e anche sindacalisti, possono essere spinti a interrogarsi sulla loro identità e sull'identità in generale e firmare quest'appello per la completa assoluzione giudiziaria di Luther Blissett.

Firmatari:

Massimo Canevacci (professore di Antropologia Culturale presso la facoltà di Sociologia di Roma - La Sapienza); Alberto Castelvecchi (editore); Loredana Lipperini (giornalista - Repubblica); Franco Berardi "Bifo" (saggista);

 


PROCESSO A LUTHER BLISSETT?

Conferenza Stampa Performativa Multimediale

12 Marzo 96 - ora e luogo da definire

 

Il 15 Marzo si svolgerà un processo a quattro delle personalità dello sperimentatore mediale Luther Blissett (anti-identità multipla adottata da migliaia di artisti, video-maker, gruppi musicali, riviste, trasmissioni radiofoniche, programmatori d'informatica, attivisti delle culture urbane, gruppi politici universitari, intellettuali, ecc.) accusato di adunata sediziosa, oltraggio, resistenza ed altri reati per la performance di arte nomadica Bus Neoista.

Dall''88 in Italia il Luther Blissett Project è nell'ambito della ricerca artistica e della sperimentazione mediale uno degli eventi più rilevanti, non solo per gli happening, le mostre e performance metropolitane, ma anche per i numerosi interventi nelle prinicipali pubblicazioni del settore e per i libri pubblicati con gli editori Castelvecchi (Mind Invaders), Mondadori (Net.gener@tion) e A.A.A. (Totò, Peppino e la guerra psichica). Negli ultimi due anni tutte le maggiori testate della stampa nazionale hanno riportato nelle proprie pagine culturali le attività del progetto.

Con l'intensificarsi dell'attività performativa di Luther Blissett negli spazi pubblici, sia urbani che mediali, attività che s'inscrive nel progetto aperto dalle avanguardie storiche di superamento dell'arte e di congiunzione dell'agire creativo con la vita quotidiana, gli artisti sono incorsi in tutta una serie di ostacoli rappresentati dall'equivocabilità del senso delle performance innanzi ai tutori dell'ordine.

Il culmine di queste incomprensioni è stato toccato proprio durante la performance Bus Neoista (era il 17 Giugno 1995) che consisteva nell'attraversamento ludico della città di Roma sull'autobus della linea 30 notturno, in collegamento interattivo (a mezzo cellulari e radio portatili) con l'emittente Radio Città Futura in cui era in corso la trasmissione "psico-geografica" Radio Blissett. Il tentativo era quello di immergere i corpi dei partecipanti in una fitta trama di flussi comunicativi, quelli del piano urbano e quelli del piano mediale e tecnologico, per ridefinire creativamente lo spazio, per valorizzare inoltre il mezzo pubblico come luogo di eventi straordinari oltre i confini della quotidiana mobilità coatta. Un fraintendimento sulla mancata vidimazione di un biglietto da parte di uno degli artisti ha prodotto una situazione che è andata ben al di là delle intenzioni della performance. Ad autobus fermo sono intervenuti poliziotti e carabinieri che, vedendo un centinaio di persone in festa e piene di coriandoli non comprendevano il valore dell'evento e facevano degenerare rapidamente la performance. Un uomo, che solo successivamente si farà riconoscere come carabiniere in borghese, sparava due colpi di pistola in aria creando un situazione di panico che degenerava nell'uso ripetuto di manganelli sui partecipanti. L'errore era riconosciuto immediatamente da alcuni agenti di polizia e dal commissario in servizio di Via Guido D'Arezzo che rassicurava tutti in merito ad eventuali procedimenti penali. La performance ripresa da alcuni video-maker è stata trasmessa per due volte su RAI2, prima dal programma culturale "L' Altra Edicola" e più recentemente da "Format - Professione Reporter", volutamente priva delle scene di tensione.

Oggi quattro di esse sono costrette in giudizio. In realtà nulla di illegale è avvenuto quella notte se non il pericoloso utilizzo di arma da fuoco da parte di un carabiniere in borghese, probabilmente l'unico motivo che ha innescato il procedimento giudiziario.

 

CHIUNQUE PUÒ ESSERE LUTHER BLISSETT

IN QUESTO SENSO CHIUNQUE È OGGI IMPUTATO

 

Luther Blissett

 


N.96/96 R R.G. notizia di reato

 

PROCURA DELLA REPUBBLICA

PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA

 

RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO

(Artt.416,417, C P P 130 D.Lv. 271/89)

 

AL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI

PRESSO IL TRIBUNALE Dl ROMA

 

 

 

Il Pubblico Ministero Dr.ssa Maria Gloria Attanasio
Visti gli atti del procedimento penale n. 96/96 R nei confronti di:

1. Blissett Luther nato il XX.XX.19XX in XXXX, quivi residente in via XXXX;

2. Blissett Luther nato il XX.XX.19XX in XXXX, residente in XXXX via XXXX;

3. Blissett Luther nato il XX.XX.19XX in XXXX, quivi residente in via XXXX;

4. Blissett Luther nato il XX.XX.19XX in XXXX, quivi residente in XXXX.

 

IMPUTATI

 

Blissett Luther:

a) del reato di cui all'art. 341 cp, per avere offeso l'onore e il prestigio dell'Ag. di P.S. Guzzardi Giuseppe, in presenza di questi e di più persone, mentre lo stesso Guzzardi procedeva ad accertare l'identità del Blissett, proferendo le seguenti parole oltraggiose "vai a fare in culo, questo non lo potete fare, che cazzo credi di essere". In Roma il 18.6.95

Blissett Luther:

b) del reato di cui all'art. 651 cp, perché si rifiutava di esibire un documento di identità agli Agenti di P.S. Guzzardi Giuseppe e Petracca Antonello e all'Ass. di P.S. Micciché Salvatore, che gliene facevano richiesta all'atto di accertare che il Blissett viaggiava sull'autobus di linea 29N sprovvisto di biglietto e comunque di dichiarare le proprie generalità;

c) dei reati di cui agli artt. 81 - 337 e 341 cp, per avere offeso l'onore e il prestigio degli Ag.ti di P.S. Guzzardi Giuseppe, Petracca Antonello e dell'Ass. di P.S. Micciché Salvatore in presenza degli stessi e di più persone nell'esercizio delle loro funzioni, attesa la condotta del Blissett descritta sub b), che cercavano di farlo scendere coattivamente dall'autobus, proferendo le seguenti parole oltraggiose "andate a fare in culo, che cazzo volete", e, nella medesima circostanza, usato violenza per opporsi agli stessi operanti consistita nello spingerli e strattonarli. In Roma il 18.6.1995

Blissett Luther:

d) dei reati di cui agli artt. 81 - 337 e 582 - 585 - 576 - 61 n. 2 cp, per avere usato minacce contro l'App. dei CC. Bruno Santo concretatesi nel tentare di aggredirlo, nonché usato violenza contro l'Ass. di P.S. Micciché Salvatore, colpendolo con pugni e con una busta di plastica contenente oggetti metallici, per opporsi a questi mentre cercava di mettergli le manette di sicurezza onde evitare l'aggressione dell'App. dei CC. Bruno Santo, così cagionandogli lesioni personali consistite in escoriazioni e contusione della regione epigastrica, dichiarate guaribili in giorni 2. In Roma il 18.06.1995

Blissett Luther:

e) del reato di cui all'art. 651 cp, perché si rifiutava di esibire un documento di identità nonché di declinare le proprie generalità all'App. dei CC. Bruno Santo, che gliene faceva richiesta nell'esercizio delle sue funzioni volte ad accertare le modalità degli episodi di cui ai capi precedenti;

f) dei reati di cui agli artt. 81 - 341 cp, 337 cp, per avere offeso l'onore e il prestigio dell'App. dei CC. Bruno Santo, in presenza sua e di più persone, mentre questi lo invitava a seguirlo presso l'autovettura di servizio per l'identificazione proferendo, tra le altre, le seguenti espressioni oltraggiose 'servo dello Stato' e, nella medesima circostanza, usato violenza consistita nello spintonare il predetto per opporsi a lui. in Roma il 18.06.1995

Identificate la persone offese in:

- Ag.ti di P.S. Guzzardi Giuseppe, Petracca Antonello, Ass. di P S. Micciché Salvatore, App. dei CC. Bruno Santo.

Evidenziata l'acquisizione delle seguenti fonti di prova:

- nota informativa redatta dalla P. di S. e allegati in atti.

 

CHIEDE

 

L'emissione del decreto che dispone il giudizio nei confronti dell'imputato e per i reati sopraindicati. Manda alla segreteria per gli adempimenti di competenza e in particolare per la trasmissione, unitamente alla presente richiesta, del fascicolo contenente la notizia di reato, la documentazione relativa alle indagini espletate e i verbali degli atti eventualmente compiuti davanti al giudice per le indagini preliminari.

 

IL PUBBLICO MINISTERO
(Dr.ssa Maria Gloria Attanasio)

 

Roma li 11 Set. 1996

 


Da "Mattina di Roma", 9-3-1997 - pag.19

Luther Blissett finisce alla sbarra

di Maurizo Belfiore

Un processo ad un personaggio reale, ma immaginario. Un imputazione nei confronti di persone che non s'identificano in delle singole individualità. Un confronto tra lo Stato di diritto e un'entità multipla. Inizierà così, il 13 marzo prossimo, con una provocazione intellettuale, il primo procedimento giudiziario della Capitale a carico di tutto quello che rappresenta il nome Luther Blissett. Già ma chi è costui? [la risposta poteva essere un sincero "non ne ho la più pallida idea" ed invece...] Forse sarebbe meglio dire chi sono costoro, ma sicuramente non ne sarebbero contenti. Luther Blissett è infatti un nome multiplo nato negli anni Ottanta intorno al movimento Neoista, un'avanguardia artistica che si richiama al Situazionismo degli anni Venti, rapidamente diffusosi in tutto il mondo e che ha avuto i suoi maggiori centri di attività in Inghilterra e negli Stati Uniti. Campi d'azione preferiti dagli artisti neoisti sono stati inizialmente la body-art e successivamente la mail-art.

Reminiscenze ancestrali e proiezioni di futuro allo stesso tempo.

Se infatti durante le performance di body-art i protagonisti consideravano la loro superficie corporea come una tavolozza, incidendo la pelle con scarnificazioni in diretta, sotto gli occhi attoniti degli intervenuti, la mail-art è la diffusione via posta elettronica di opere artistiche quali disegni, poesie, racconti o altro. Internet in quel periodo era all'inizio della sua enorme diffusione, ma il movimento neoista aveva già avuto una incredibile intuizione: con l'avvento dell'era delle autostrade informatiche la libera circolazione dei messaggi vanificava il concetto di proprietà intellettuale. Ogni opera d'ingegno appartiene a tutti, poiché tutti ne possono usufruire liberamente.
È l'inizio della lotta al copyright. È la nascita di Luther Blissett (nome preso a prestito da uno sfortunato calciatore che giocò anche nel Milan). Se non esiste più la proprietà intellettuale, non ha senso neanche la persona che la produce; quindi tutti possono più semplicemente identificarsi in un unico nome, quello di Luther Blissett appunto. Una nuova personalità planetaria che non annulla le individualità, ma le somma. La storia di Blissett è infatti nient'altro che l'addizione di tutte le vicende personali di coloro che scelgono di fregiarsi di questo nome.

Dietro questo appellativo quindi, con la diffusione della rete Internet, si sono successi una serie incredibile di happenings, provocazioni e sabotaggi reali e simulati. Un magma di personalità multiple pronte ad innescare cortocircuiti intellettuali, a destrutturare culture e sistemi sociali ordinati. Blissett ha colpito un pò ovunque in Europa e negli Stati Uniti, anche grazie ad alcuni Blissetts italiani, ma mai aveva organizzato eventi clamorosi nel nostro paese (fatta eccezione per un libro-beffa edito da Castelvecchi) come quello di Roma del 17 e 18 giugno 1995, quello per il quale saranno processati 20 "entità" con l'accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
I fatti: nella tiepida notte del giugno di due anni fa, intorno alle tre di mattina viene posto in atto un progetto ipermediale lungo le strade di Roma. Fulcro dell'iniziativa è Radio Città Futura che diffonde via etere il messaggio di tutti i Luther che si sposatano per le linee metropolitane con l'intento di disegnare attraverso questo nomadismo, una "mappa psichica" della città raccontata in diretta. Un'idea come un altra se non fosse che viene preso come vettore principale il tram 30 notturno, che si trasforma ben presto in un happening ludico itinerante. Ad ogni fermata, richiamati dai messaggi via radio, nuovi Blissett si uniscono all'esperimento fino a che la circolare, piena di "entità multiple" viene bloccata dalla polizia e dai carabinieri a piazza Ungheria. E la rete ipermediale si trasforma in un riconoscimento di massa con la denuncia di 20 partecipanti.

La critica al concetto di identità arriverà così tra qualche giorno in tribunale, aprendo il primo clamoroso caso romano. Un avvenimento che sta mobilitando un gran numero di personalità che hanno firmato un appello al quale hanno aderito, tra gli altri, Massimo Canevacci (docente di Antropologia Culturale), Alberto Abruzzese (docente di Sociologia delle Comunicazioni), Franco "Bifo" Berardi (scrittore), Rossana Campo (scrittrice), Alberto Castelvecchi (editore), Lorenzo "Jovanotti" Cherubini (popstar), Carlo Freccero (direttore di Rai2), Maria Pia Fusco (giornalista), Claudio Lolli (cantanutore) e Helena Velena (sacerdotessa del cybersex). Un processo che sarà preceduto mercoledì 12 marzo, alle ore 11 all'Art Gallery Internet (via degli Irpini 30), da una "conferenza performativa" alla quale parteciperanno l'avvocato Arturo Salerni, Luther Blissett, Massimo Canevacci (primo firmatario dell'appello), Mario Perniola (docente di Estetica), Lidia Reghini di Pontremoli (critico d'arte e docente di Storia dell'Arte Contemporanea) e rappresentanti di Radio Città Futura. Il tutto all'insegna del motto: "Chiunque può essere Luther Blissett, in questo senso chiunque è oggi imputato". Una rivisitazione del Nessuno omerico, che si mostra tuttora di grande attualità.