Su "Mattina" [inserto de "l'Unità" per l'Emilia-Romagna] di martedì 19 dicembre 1995, una intera pagina su Luther Blissett, con una breve introduzione su "Mind Invaders" e una mega-intervista a Luther.

LUTHER BLISSETT SI PRESENTA. IL SUO LIBRO È GIÀ UN CULTO

Sarà un libro cult? Staremo a vedere. Per ora "Mind Invaders", libro del e/o sul pensiero di Luther Blissett è destinato a diventare un caso. L'occasione comunque per parlare di lui e dei tanti, tantissimi antagonisti, gruppi e gruppetti di giovani e non solo che nell'Emilia ricca e spaparanzata soggiornano alla ricerca di una loro identità e visibilità. In questo breve viaggio tra i "trasgressivi" (le virgolette sono d'obbligo) oltre a Blissett che è sicuramente il più rappresentativo abbiamo cercato di disegnare una mappa della diversità e dell'antagonismo. Nulla di esauriente ben inteso, ma in mancanza d'altro...
Sia quel che sia questo libro ("Mind Invaders- Come fottere i media: manuale di guerriglia e sabotaggio culturale") di Luther Blissett (Castelvecchi, pp. 150, L. 14.000) è definibile come seducente nell'accezione di chi pensa a possibili fenditure nella compattezza livida del Sistema che ti sistema la vita. Eppure è prevedibile la simpatia (unilaterale) che raccoglierà questo volumetto dai settori ultraborghesi & patinati, per via di un'altra seduzione che da queste pagine alita come l'inganno di un canto di sirena. È inconsueto che un'entità antagonista presenti sé stessa con un libro che non è un manuale, un'invettiva o un manifesto. "Mind Invaders" allora diventerà un cult: segno dell'abbandono del ragionamento politico consequenziale. Una lettura del mondo che la Destra ignora e che non convince la Sinistra. Con "Mind Invaders", Blissett comunica definitivamente la propria esistenza rivolgendosi ad un interlocutore senza classe né ceto: la rivoluzione non è più soltanto un "territorio" abitato da chi è sfruttato, ma si estende su tutti i territori possibili dove si muove l'intelligenza dell'uomo.

 


"È TEMPO DI SABOTARE I MEDIA"

Forse parla vicino all'aeroporto perché si avvertono rombi e acustici decolli. Ma la voce, senza cadenze dialettali di rilievo, potrebbe pervenire dal mercato per via del brusio, dei tonfi, dei richiami che fanno da colonna sonora a questo colloquio telefonico. Stupisce la prontezza e la precisione delle risposte, ma stupire è tipico del personaggio.

Pronto Luther? "Sì. Qui Luther Blissett". - Di quale Luther si tratti ovviamente non ha alcun chiedersi.

CHE COSA VUOL DIRE BLISSETT? È UN NOME COLLETTIVO?

È un nome portato da molte persone diverse. Al momento esistono svariate centinaia di me sparsi per il mondo e continuo ad aumentare...

E A COSA SERVE UN NOME COLLETTIVO?

A moltissime cose. A superare il mito dell'individualità, ad esempio. Soggetti diversi, in luoghi diversi, possono partecipare a costruire un macropersonaggio che di volta in volta si trasforma in artista, psicogeografo, rivoluzionario, DJ, eccetera...cioé un personaggio virtuale nell'immagine e concreto nelle manifestazioni contingenti. Un altro aspetto utile del nome collettivo è che elimina il problema del copyright: essendo uno e multiplo, Luther non ha l'esclusiva su quello che produce, tutto viene automaticamente rimesso in comune e in circolazione. Questo per altro non esclude margini di guadagno, la fama di Luther è ogni giorno più grande grazie a tutti quelli che si firmano Luther Blissett, e sai come funziona, no? Più sei famoso più sei quotato...

PERCHÉ NON TI FAI FOTOGRAFARE IN FACCIA QUANDO COMPARI IN TELEVISIONE O SUI GIORNALI?

Non certo per paura dei tutori dell'ordine, se è questo che vuoi sapere. Tanto più che io personalmente sono incensurato. Esiste l'icona di Luther, un volto che è il risultato di dieci volti, maschili e femminili, morphati assieme. È più che sufficiente. Se lasciassi che i media mi riprendessero impedirei a un sacco di gente di identificarsi con Luther, di spacciarsi per Luther. Cerca di capire: la mia non è un'icona sacra, non rappresenta il cadavere imbalsamato di un leader maximo. È una maschera che serve a quella che dovrebbe essere una rivoluzione non individualizzata o capeggiata da un ideologo, una rivoluzioneche avanza in modo molecolare, o se preferisci virale, per infiltrazione. Se ti interessa a tutti i costi sapere chi c'è dietro l'icona puoi sempre prendere uno specchio e guardarti.

TI DEFINISCONO UN "TERRORISTA CULTURALE"...

...Le definizioni mi vanno strette, diciamo che tendo ad ingrassare, ma in effetti il mio è un assalto alla cultura. Una volta ho scritto che destabilizzare la cultura è sicuramente più efficace che sparare ad altezza d'uomo in mezzo alla folla. Mi spiego meglio: la strategia si basa sulla seduzione. Si tratta cioé di infiltrare il mercato (culturale e non) con desideri che il mercato stesso non può soddisfare. Un nuovo modo di usare il tempo libero, di camminare per la città, di fare l'amore, una nuova chance di vita, può essere pubblicizzata fino a trasformarla in una richiesta enorme. Luther vuole collegare questa richiesta a tutte le manifestazioni di rifiuto e di insoddisfazione che percepisce nel mondo intero: dal Chiapas alla periferia di Parigi, da uno squat di Londra a un atollo nel Pacifico.

LA SINISTRA PERÒ TI RIMPROVERA L'IRRAZIONALITÀ TEORICO-PRATICA, LO SCOLLAMENTO DALLA SOCIETÀ CHE LAVORA E DALLA REALTÀ CONCRETA. COME RISPONDI A QUESTE ACCUSE?

La distinzione tra razionalismo e irrazionalismo è roba di due secoli fa. Io penso che le mie idee siano potenzialmente nella testa di chiunque e che le mie pratiche "irrazionali" abbiano risvolti molto concreti. Provare per credere.

NUOVA POVERTÀ, LAGER PER IMMIGRATI, RAZZISMO DILAGANTE, INGIUSTIZIA SOCIALE... A QUESTE REALTÀ TI ACCUSANO DI NON PRESTARE ATTENZIONE.

Si sbagliano, e di grosso. Ho proprio intenzione di agire su tutte queste cose per modificare lo status attuale.

I MEDIA E LA LORO CAPACITÀ DI RITRASCRIVERE IL MONDO SONO UN TUO OBIETTIVO PRIORITARIO. DUNQUE HAI IN MENTE UN USO DIVERSO DI QUESTI MEZZI?

Beh, diciamo che non mi interessa smascherarne la falsità. È un luogo comune che raccontino balle, non c'è bisogno di me per fare scoop in proposito, ci sono fin troppi Antonio Ricci disposti a dedicarsi a qeste cose... Quello che vorrei suggerire io è un modo diverso di rapportarsi ai media. Il vero potere non sta nello spegnere il televisore, sta nell'interagire con chi impone la notizia. Sto proponendo di ridemensionare i media nel nostro immaginario, invece di sopravvalutarli. Voglio divertirmi a raggirarli e coinvolgerli in un gioco che tolga la loro gestione totale delle notizie, piuttosto che tenere in piedi il mito di una possibile informazione asettica e pulita. Io almeno non credo che esista da nessuna parte.

I GIORNALI HANNO SCRITTO CHE LUTHER AVREBBE ESPULS LO SCRITTORE ENRICO BRIZZI DAL GRUPPO. VOGLIAMO CHIARIRE UNA VOLTA PER TUTTE QUESTA STORIA?

Ho letto sui giornali di questa fantomatica espulsione di Brizzi dal Progetto Luther Blissett e mi sono fatto un sacco di risate. Come credi che sia possibile espellere qualcuno da un progetto basato sul principio che "tutti siamo Luther Blissett"? E poi chi si incaricherebbe dell'espulsione? Non c'è un Comitato Centrale del Progetto, ne un gruppo dirigente, è un netowork aperto. Io stesso ad esempio non so quanta gente è coinvolta ora come ora, tanto meno chi ne faccia parte. Per quanto ne so Brizzi non ha mai collaborato con Luther. Può darsi che si conoscano e che ogni tanto bevano una birra insieme, ma niente di più. Se poi a qualcuno piace vederci contrapposti perché agiamo in direzioni diverse nei confronti dell'establishment culturale, è padronissimo di farlo e probablmente avrebbe anche ragione. Ma per favore piantiamola con questa storia delle espulsioni.

MA NON TI SPAVENTA QUESTA ACCESSIBILITÀ INCONDIZIONATA? NON PENSI CHE IL NOME COLLETTIVO POTREBBE ESSERE USATO DA QUALCUNO CON INTENTI DIVERSI DAL TUO?

Interessante... Immaginiamoci uno scenario alla John Le Carre: agenti della CIA o della Spectre usano come copertura il nome Luther Blissett. Premesso che non potrebbero monopolizzare il Progetto, dal momento che non c'è un centro operativo da infiltrare, cosa ti fa pensare che il loro intervento non contribuirebbe ad estendere la leggenda? Mettila così: non tanto Luther manipolato dalla CIA, ma la CIA coinvolta nel Progetto Blissett.

 

Gilberto Centi