Sul n.3 della rivista friulana "BAKEKA" (Udine, giugno 1995) è comparso uno strano articolo su "Luther Blissett e la psicogeografia", che sembra quasi scritto in un universo parallelo... Quest'articolo fa il paio con un altro uscito su "Il Gazzettino del Friuli", pagina di Pordenone, mercoledì 28 giugno 1995, intitolato "Ma dov'è Blissett?". Li riporto entrambi, perché sono preziose testimonianze di come va modificandosi la leggenda metropolitana di Luther nel nord-est della penisola.

 


Da "Bakeka" #5, sezione "Arte?", pag.26:

LUTHER BLISSETT E LA PSICOGEOGRAFIA

di Corrado Della Libera

È comparsa recentemente una registrazione su cassetta, pubblicata dall'USMIS e curata da Piermario Ciani, che documenta esaurientemente le circostanze in cui è avvenuta, in gennaio, la scomparsa del sig. Luther Blissett, quarantottenne ricercatore inglese, attore di strada, ciclista, psicogeografo.

Prima di affrontare l'argomento tentiamo un elenco, necessariamente incompleto, data la novità della materia di precedenti psicogeografici. Dal 1899 al 1904 lo scultore romeno Constantin Brancusi percorre a piedi la strada che unisce Bucarest a Parigi fermandosi per qualche tempo a Vienna e a Monaco di Baviera.

Nel 1912 Marcel Duchamp si reca a Monaco di Baviera partendo da Parigi e viaggiando solo su treni locali. Forse era sulle tracce dei luoghi di culto di Wilgeforte - Santa Kummernis, principessa vergine e moglie ritrosa cui crebbe miracolosamente una lunga barba quando i suoi carnefici le strapparono le vesti. Duchamp già pensava a "La Mariée", il suo primo capolavoro definitivamente incompiuto nel 1923.

Nel 1966 Hidetoshi Nagasawa, artista di Manciuria, inizia un'azione, durata un anno e mezzo, in cui attraversa il mondo a piedi, in bicicletta e in nave. Essa ha termine a Milano, dove si stabilisce.

Nel 1980 lo scultore cividalese Giuseppe Rocco attraversa a piedi le montagne rocciose.

Nel 1984 il fotografo udinese Paolo Sacco percorre con il suo cane Benny buona parte del tracciato della ferrovia Udine-Rivoli di Osoppo, anch'essa definitivamente incompiuta nel 1923. Gli esempi sono infiniti e ci portano indietro nel tempo. Uno fra tutti, da sviluppare in un prossimo scritto: i ripetuti tentativi di San Francesco d'Assisi di raggiungere la terrasanta occupata dagli infedeli.

Psicogeografia? Nel XX secolo gli artisti hanno provato in tutti i modi a conciliare l'inconciliabile, immettendo il tutto sensibile in percorsi mentali più o meno logici; fatica sovrumana che esaurisce anche i più forti e vuole le sue vittime. L'ultima è il signor Blissett appunto.

Ecco gli eventi. Luther Blissett percorre in bicicletta le strade della campagna e della montagna friulane ed unisce nel suo sforzo i punti geografici dei paesi segnati nella mappa predisposta dall'amico Ciani, nell'intento di tracciare pedalando l'immensa parola "ART" (Arte, in inglese). Il suo tentativo rimane definitivamente incompiuto nei pressi di Bertiolo dove scompare senza lasciare tracce. Del fatto si interessano i giornali, la radio e la televisione, ma presto la notizia non viene più ritenuta degna di rilievo e dimenticata. Blissett non esiste più, svanito nel nulla! Eppure l'omaggio che l'artista inglese ha voluto fare alla nostra regione contiene un messaggio poetico significativo e commovente, che merita il giusto rilievo.

Se si tiene conto che la parola "ART" era stata precedentemente percorsa da Blissett su scala europea unendo città inglesi, spagnole, tedesche e polacche, acquista un particolare valore il bisogno che lo spinge a segnare con l'arte anche il Friuli. E lo fa in modo discreto e silenzioso secondo le norme tipicamente inglesi dell'arte comportamentale.

La natura dell'artista che ricorre all'uso del corpo come linguaggio è composita, ed esso, anche se mantiene un certo equilibrio fra senso della realtà e sfera emozionale, invita alla ribellione nei confronti del piattume culturale imposto dall'attuale società. Una ribellione sommessa ma decisa, che esorta gli individui a conservare la dignità propria e della collettività in cui vivono.

Tempo fa Blissett rilasciò questa dichiarazione: "Tutte le creazioni sono collettive e non esiste il genio individuale baciato dall'ispirazione, ma esiste una grande multiforme performance globale di cui la mia azione è un'allegoria fondata sull'infinita e inconscia circolazione dei saperi. Tutti, consciamente o no, concorrono a creare tutto. Non c'è proprietà privata nelle idee". Verrebbe da aggiungere con una battuta: la coop sei tu!

A me pare invece che l'artista inglese, con la sua azione e la sua scomparsa, diventi l'eroe di una bella leggenda metropolitana in cui egli stesso appare proprio come l'artista tipico delle raffigurazioni ideologiche borghesi romantiche. Ciò che egli afferma avrebbe forse senso se tutti gli esseri pensanti diventassero Luther Blissett [appunto! N.d.LB.], o San Francesco o..., che ne so? Beppe Rocco. Comunque grazie.

 


Da "Il Gazzettino del Friuli", mercoledì 28 giugno 1995

LE MOSTRE/ MA DOV'È BLISSETT?

Che fine ha fatto Luther Blissett?

 

di Paolo Michelutti

Da qualche tempo non si faceva più sentire. Sabato 17 giugno alla galleria "La Roggia" tutti lo attendevano per una performance artistica. È certo che all'appuntamento non è mancato ma nessuno è riuscito a riconoscerlo. Eppure nelle sale della Roggia erano apparse numerose rappresentazioni della sua persona. Identikit realizzati da un gruppo di artisti bolognesi e nostrani - Matteo Guarnaccia, Gianluca Lerici, Piermario Ciani, Marco Pasian, Davide Toffolo -. Abbiamo ritenuto di riconoscerlo quando, dopo aver bevuto un bottiglione di vino da due litri, ha evidenziato le sue leggendarie e ben documentate doti atletico-calcistiche da un percorso psicogeografico con una cinquantina di piegamenti sul nudo asfalto. Poi ci è sembrato più vicino al suo stile da perfetto gentleman londinese quello strano abbigliamento con occhiali psichedelici e raffinate ciabatte. Ma la smentita ad ogni voce è arrivata via etere. La videoinstallazione di Renzo Cevro Vukovic ha fugato ogni dubbio. Sul video è comparsa una scritta: "Sono momentaneamente occupato in una seconda missione segreta sulla Luna. Aspettami a momenti!". Non è mai arrivato.

E allora, che fine ha fatto Luther Blissett?