Su "Panorama" del 18/2/1995, anno XXXIII, n.6 (1505), c'è un articolo sull'"effetto Prodi" intitolato "Bologna, Italia. Viaggio nel nuovo laboratorio della politica nazionale". Il catenaccio recita: "Prodi e quelli del Mulino. Ma anche Fini e / Casini, il Pds, Eco e Tomba... Così l'ex isola / rossa sta diventando una capitale. Trasversale."
All'interno del servizio, in una finestra a parte ci sono le [presunte] opinioni di Luther Blissett sull'importante questione. In pratica, Luther viene presentato come il naturale anti-leader di una Bologna parallela a quella dello spettacolo politico istituzionale. Un delirium tremens di rara intensità da parte del giornalista Marco Gregoretti. Leggere per credere!

 


MA PIACE AI CIBERNAUTI?

di Marco Gregoretti

Sospesa tra i meandri fantaelettronici della realtà virtuale e i tour nelle osterie del centro, l'ala creativa dei giovani bolognesi dissacra con un certo distacco la Bologna della politica. Per il popolo di cibernauti, transmaniaci, internauti, cialtronisti, psicogeografi, autocostruttori, per tutti quelli insomma che hanno deciso di chiamarsi Luther Blissett, il laboratorio trasversale che sta producendo leader della seconda repubblica da destra a sinistra non promette nulla di buono.

Ce n'è per tutti, come viene riassunto in uno slogan: "Da Prodi a Fini sono solo...casini". Naturalmente il più gettonato, in questo momento, è il capo in pectore dello schieramento di centro-sinistra. Secondo Fabrizio Giuliani-Luther Blissett, psicogeografo convinto, Prodi "ha un che di infantile: un misto tra una matrioska russa e Ciccio Bello. Lo vedrei bene in un'alleanza con Toto Cutugno. Lui, così serioso, accanto a un nazional-popolare come Cutugno...". Di stampo sessual-demenziale l'esegesi di Helena Velena, ex apostola del cybergay: "Prodi? Sarebbe un perfetto dottor Balanzone se avesse gli attributi di Alba Parietti". A sorpresa una lancia a suo favore viene spezzata da Aldo Vignocchi, il più creativo dei creativi bolognesi: "Romano è un vero agit-prop del centrosinistra. Condivido le sue tesi anche se non le conosco perché non ho ancora letto i giornali: sono appena tornato a casa dall'ospedale. Mi avevano ricoverato perché piangevo e rompevo tutti i dischi: il vinile non vale più niente".

Eccola l'altra Bologna, l'altro laboratorio. Quello che, figlio del Dams e delle lezioni di scienze della comunicazione di Umberto Eco [ma chi cazzo se l'è mai inculato?, N.d.LB.], ma anche parente di "Cuore" e di Francesco Guccini [Servo dei servi dei servi della sinistra piagnona, N.d.LB.], ha prodotto gli scrittori giovanili cult Enrico Brizzi e Pina D'Aria [se fossi Pina Sporgerei querela per l'accostamento, N.d.LB.], amati e già criticati. È il laboratorio delle osterie Al Druido, dell'Orsa [dove si trovano i tristi intellettualini di Rifognazione, N.d.LB.], da Contavalli, e della cultura della bicicletta: come i protagonisti di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", il libro di Brizzi, fanno chilometri di bici al giorno, si spingono fino sotto casa dell'odiatissimo Pierferdinando Casini. Ma non c'è problema: non hanno intenzioni bellicose. [ma di chi cazzo sta parlando? È sbronzo? N.d.LB.]

Per il grande circo pirotecnico della Bologna alternativa contano i videoclip, le performance iperspettacolari [nientemeno! N.d.LB.] dei Trasformer [ma non erano robotini per bambini?, N.d.LB.] e dei Mutoidi, i concerti notturni all'Università. E adesso è arrivata anche l'ultima compilation in cd autoprodotta dal centro sociale Livello '57 [che in realtà va scritto senza apostrofo, non essendo una data... N.d.LB.], ormai un fenomeno mondiale [bum!]. Così come lo è il transmovimento Luther Blissett che sta per pubblicare il primo numero della omonima rivista. "A noi non interessa la politica ufficiale". Ma le battaglie concrete sì. Stavano preparando una manifestazione contro Ricardo Bofil, "l'architetto spagnolo di grido che voleva trasformare la stazione di Bologna in una struttura postmoderna con tanto di sopraelevata e megacentro commerciale". Ma poi non se n'è più fatto nulla: "I nostri influssi psichici sono stati potenti: nello studio di Bofil, a Barcellona, il plastico del progetto è andato a fuoco".

 


 

Seguite con attenzione il summenzionato giornalista: è un giovane salmone del Trash!