UNA LETTERA A "RUMORE"

 

Vorrei dire alcune cose sulla "musica di destra", stimolato dall'articolo di Claudio Sorge sul "caso Slayer". Il discorso sulla "musica reazionaria" (o meglio sull'approccio reazionario alla composizione e all'ascolto della musica) è ben diverso da quello sui contenuti o sui testi fascisti delle canzoni. L'articolo su "Death Metal e fascismo" mi è sembrato oscillare con imbarazzo tra queste due tematiche. I testi di "Scum" dei Napalm Death sono - per quanto rozze e sbracate - invettive contro le multinazionali, mentre quelli di "Reign In Blood" degli Slayer sono compiaciuti resoconti di guerre, torture, stragi ed epidemie. E sia. Ma non vedo come, in base a ciò, si possa distinguere tra una "violenza bio-adattiva" propria dei primi e una "violenza sado-distruttiva" propria dei secondi. Il fatto che forma e sostanza siano un tutt'uno non esclude - anzi! - che contenuto ed espressione godano di una relativa autonomia reciproca; l'impatto on stage di una band o di una posse può contraddire nei fatti ciò che i suoi testi dicono: si può cantare la comunicazione orizzontale e paritaria in un concerto perfettamente verticale e piramidale; si possono cantare le gioie del cosmopolitismo, della contaminazione, del meticciato culturale e nel contempo restare inchiodati a codici neotribali, a gerghi di appartenenza microcomunitaria, a gesti di esclusione; "I Understand" degli Angelic Upstarts invita i proletari di ogni colore e nazionalità ad unirsi nella lotta, ma sul palco sventolavano le Union Jacks e la band assecondava l'esaltazione nazionalista del pubblico; questo per dire che, non ravvisando grandissime differenze tra Napalm Death e Slayer per quanto riguarda l'uso della brutalità, il modo di calcare il palco, le reazioni al pogo e allo stage-diving, non capisco su cosa si regga la distinzione introdotta da Sorge. Probabilmente solo sui testi, ma è un altro paio di maniche: la Banda Bassotti ha testi gauchisti ma sta sul palco con pose virilistiche e velleità populiste, affermando in continuazione una identità comunista immutabile per mezzo di slogans e proclami volantineschi. È insomma una band reazionaria, almeno secondo me. La distinzione tra i due tipi di violenza, poi, andrebbe relativizzata non poco: anche il nihilismo e il sadismo, come tutti gli stati psicologici, sono prodotti di sintesi, quindi sono bioadattivi. La vera questione è comunque: cosa è reazionario e cosa non lo è nell'espressione (in senso lato) musicale a prescindere dai testi veicolati. In una recente intervista Pierre Boulez ha dichiarato: "Quando sento che si continua a battere il tempo in 4/4, beh... Mi sembra l'essenza del nazismo". Secondo Boulez la discriminante corre sulla linea di confine tra "superficialità" o "primitivismo" da una parte e complessità ritmica, armonica e tonale dall'altra. Adorno (che scrisse celeberrime idiozie sul jazz) era ancora più "puntiglioso": considerava un reazionario Stravinskji perché (a differenza del meticoloso, profondo e disciplinato Schonberg) affastellava e incollava tra loro i diversi materiali cercando l'"effetto" e restando sempre in superficie. Poiché l'atteggiamento prevalso da allora è stato quello di Stravinskji, l'apocalittico Adorno riterrebbe reazionaria TUTTA la musica odierna, ivi compreso lo stravinskiano Frank Zappa, che Boulez invece stima. È senz'altro stupido e arrogante far coincidere con questa "linea Boulez" quella che separa "progresso" e "reazione" (termini di un frasario dualistico inadeguato a capire la realtà). Credo sia un po' più giusta la posizione del musicologo Luigi Pestalozza: secondo lui Von Karajan era reazionario, ma non perché filonazista, bensì perché dirigeva facendo calare la musica dall'alto, da una sorta di realtà separata di cui egli, nel suo autoritarismo, si considerava il carismatico emissario in terra; Bernstein, invece, era più "pedagogico" in senso buono: cercava di dotare l'ascoltatore di una accresciuta consapevolezza della propria posizione nella e di fronte alla musica. C'é qualcosa di vero, nonostante il tipico tono "educazionista" da intellettuale di sinistra, ma la "partecipazione" non è un valore in sé, dipende da CHI partecipa a COSA. Ai concerti degli Skrewdriver o dei Gesta Bellica il pubblico poga e rende relativa la distanza tra band e spettatori, ma chi se ne frega? A "partecipare" è una microcomunità esclusiva recintata dal cameratismo maschile e dalla repressione sessuale. Che vadano a farsi fottere tutti quanti. La sera in cui i Deviants di Mick Farren contestarono un concerto dei King Crimson perché a dir loro era tempo di smetterla col tecnicismo cervellotico e con gli atteggiamenti distaccati e intellettualistici, chi era la "destra"? E chi la "sinistra"? È probabile che Robert Fripp abbia interpretato l'episodio come uno scontro lungo la LINEA DI BOULEZ (anni dopo avrebbe scritto: "Nel 1969 suggerii che si poteva essere musicisti rock senza censurare la propria intelligenza. In un periodo in cui la moda del rock era il primitivismo, l'idea fu attaccata come pretenziosa"). È altrettanto probabile che Farren si sentisse un difensore dell'espressione popolare lungo la LINEA DI PESTALOZZA. A me piacciono sia i Deviants che i King Crimson. Il Death Metal, il Grind, post-Grind etc. non sono pió esposti delle altre musiche al pericolo fascista. Il nihilismo non è reazionario né progressista, è uno stato psicologico da attraversare senza rimanervi invischiati; tutte le espressioni del divenire della Specie umana possono attraversare la fase di una violenza sado-distruttiva, l'importante é che non ci si fermi, che non ci si precluda l'evoluzione. Da questo punto di vista, gli Slayer sono reazionari non perché dicono cazzate su Pinochet (tradizione inaugurata tre lustri fa da Lemmy), ma perché sono statici, il loro ultimo album è ripetitivo, piatto, noioso, pura restaurazione H-M, e in più il loro nihilismo è diventato un'identità, un ruolo fisso. Quando tutto è previsto e prevedibile, quando ogni parte è assegnata definitivamente (come piaceva a Von Karajan), è quello il vero fascismo.

 

Luther Blissett
Bologna 15/10/1994
Radio K Centrale